Nel campo del visibile, al di sopra della terra, è la storia infinita
dell’uomo e delle sue migrazioni, è la perpetua ricerca dell’altrove.
Nell’invisibile, sottoterra, o nel percepibile, nel linguaggio, non è che la
causa materiale di tutte le cose, il principio. Il ciclico movimento dei
popoli, che per aiutare o per rifugiarsi trasportano culture e lingue
millenarie, e l’invisibile, seppur costante, deciso e vitale insinuarsi delle
radici nella terra, sono messi in stretta relazione da Tong, la scultura in
bronzo e acciaio corten di Lupo Borgonovo.
Altrove 2021
Lupo Borgonovo per Una Boccata d’Arte, Fondazione Elpis, Galleria Continua. Civita 2021
Non ha senso chiedersi se l’opera verrà compresa o se, ancor
peggio, andrà spiegata. Non ha senso neanche credere che si può trasmettere l’intenzione dell’opera nella sua interezza: possiamo solo
sperare di deviare il percorso di alcune esistenze, la cui coscienza è
evidentemente già pronta a recepire, generando piccole scintille di
entusiasmo e nuove certezze sul cammino di chi è riuscito ad osservarci. Come voi ragazzi di Factory, per esempio.