Altrove 2015
“Nella nozione di luogo antropologico noi includiamo la possibilità dei percorsi che si effettuano, dei discorsi che vi si tengono e del linguaggio che lo caratterizza. Esso si riferisce quanto meno a un avvenimento, a un mito o a una storia.
Il termine spazio è in sè più astratto. Si applica indifferentemente a un'estensione, a una distanza fra due cose o punti, a una grandezza temporale.”
Marc Augé, Nonluoghi, pp. 79-80
Interrogarsi sul concetto di spazio attraverso la visione dell’astrattismo.
Da una ricerca artistica profonda che esalta gli equilibri, le distanze, le estensioni e la purezza delle forme, ripensare nuove configurazioni, azioni e visioni per ridare umanità al paesaggio costruito e naturale. Uno spazio pensato intorno alle persone e alle relazioni. Uno spazio che diventa luogo.
L’immaginario rappresentato da 108, Alberonero, Giorgio Bartocci, Clemens Behr, Ciredz, Jeroen Erosie, Graphic Surgery, Sbagliato, Sten Lex e Tellas, rimanda a scenari periferici e postindustriali, sposta l’attenzione su elementi naturali, abitudinari e spirituali, avanzando con la potenza dei movimenti avanguardisti della storia moderna. Le trame rappresentate dialogano con le geometrie del paesaggio urbano. L’opera avvolge la struttura e diventa essa stessa architettura.
Sfumare e rendere quasi invisibili i confini tra arte-architettura, spazio-luogo, così come passione-lavoro, qui-altrove, anima la nostra ricerca artistica e ci spinge alla riscoperta dei luoghi dimenticati, partendo dalle loro difficoltà, esaltandone bellezza e autenticità.
Altrove, Maggio 2015
Abstractism, Space to Place
[Altrove Festival II^Edizione] w/ 108, Alberonero, Giorgio Bartocci, Clemens Behr, Ciredz, Jeroen Erosie, Graphic Surgery, Sbagliato, Sten Lex, Tellas
Un ex residenza nobiliare in decadenza, il cui spirito è ancora forte e sembra non voler abbandonare le mura. Gli artisti si confrontano con gli interni del luogo, con la sua anima che sta tentando di sopravvivere mentre il corpo si sgretola e dalle pareti e soffitti cadono istanti di passato, di tempo.
Dai resti, dall’assenza, gli artisti dialogano tra loro e con le memore del palazzo, per creare uno “spazio altro”, dell’interno, occupato dalla visione che prende forma sotto la spinta di un pensiero e diviene sensibile.
L’arte, tra le sue infinite possibilità, ha il dono di poter creare mondi altri,
mondi che noi possiamo e dobbiamo esplorare. L’unica salvezza, per continuare a sentire, è costruire luoghi in cui coesistano conflitto e contemplazione. Luoghi in cui sia possibile farci colonizzare dai significati, con il tempo necessario per farli nostri.
Altrove & Studio Volante
Eterotopia, Catanzaro 2015
w/ Gonzalo Borondo, Edoardo Tresoldi, Canemorto, Sbagliato, Jacopo Mandich
“Mukanda è anche un festival di arte urbana, curato dai ragazzi di Altrove festival. Altrove crede nella potenza dell’arte come strumento di rigenerazione urbana e nel
valore della bellezza come elemento fondamentale nella formazione di una nuova
coscienza civica.”
w/ Sbagliato, Tellas, Orizzontale.
Mukanda Festival
Vico Del Gargano, Agosto 2015 w/ Tellas, Sbagliato, Orizzontale
Don’t cry for me, Pianicello
The truth is I never left you.
Catanzaro, 2015